Si riparte subito dopo il porto di Pescara. Da qui altri 19km, salutiamo il paesaggio cittadino e iniziamo la vera avventura, con tratti di spiaggia selvaggia e rocciosa.
Si riparte dal molo sud del Porto di Pescara. Abbiamo percorso circa 60 Kms e ne mancano 70 alla fine. Tutta questa zona di costa presenta scogliere frangiflutti. Conviene rimanere fuori giacchè ci sono punti d’acqua molto bassa all’interno. La zona di Pescara sud, e poi immediatamente dopo, di Francavilla al mare, è estremamente piacevole. È un lungo tratto, di circa 10 kms, di case basse, colline e tantissimo verde alle spalle.
Da Francavilla siamo entrati nella provincia di Chieti. Attraverserete la piccola foce del fiume Alento e il circolare porto turistico di Francavilla al mare. A questo punto sono i monti della Majella, che alla partenza sembravano così lontani a rendere la vista verso l’interno molto suggestiva ed a regalare tramonti da togliere il fiato.
All’incirca a metà tappa si entra nella zona di Foro frazione di Ortona, che a noi è piaciuta particolarmente per il suo aspetto selvaggio, con piccole casette immerse nel verde ed aree di tutela del Fratino. In un certo senso ricorda la bella area del Borsacchio attraversata nella seconda tappa.
Qui, Il B&B Il mare in una stanza, è un’oasi – attività famigliare – che racchiude perfettamente lo spirito di questa avventura e del territorio.
Altre due ottime opzioni nel caso voleste fermarvi a dormire in zona sono il B&B Baiocco e il B&B Falcone (Tommaso, il proprietario, è un’infinita risorsa di informazioni sulle meraviglie dell’Abruzzo).
Ancora 3 kms e si arriva nella bellissima spiaggia di Lido Riccio che culmina ne ‘La Riccetta’. Fermatevi a rinfrescarvi e recuperare le forze (per esempio allo stabilimento ‘Il barretto’). È propio qui che la sabbia dorata, che ci ha accompagnato dalla nostra partenza, per più di 70 kms, lascia il posto agli scogli. Mancano circa 2.5 kms all’arrivo della terza tappa.
Fermatevi a rinfrescarvi e recuperare le forze ad uno degli stabilimenti del Lido Riccio. Prima di arrivare ai “Ripari di Giobbe”, si attraverserà un tratto di spiaggia selvaggio, senza servizi. Noi ci siamo fermati al ‘Il barretto’.
Raggirato il primo promontorio di Torre Mucchia, si arriva nell’incontaminata spiaggia di Punta Ferruccio, con acqua trasparente e tante piccolissime calette. Questa è una lunga strettissima spiaggia senza servizi e di accesso non troppo facile da terra, per cui sentitevi dei veri privilegiati!!!
Ed eccovi, l’ultimo sperone custodisce gelosamente l’agognata meta. Siamo nella Riserva Naturale Regionale Ripari di Giobbe, e la vista dell’omonima spiaggia vi farà sentire dei veri eroi. È il climax di una tappa molto bella tra sabbia e scogli. Ed ora godevetevi questo angolo di paradiso che sono i Ripari di Giobbe.
Nota: Qui il Camping i Ripari di Giobbe è la vostra unica opzione per lasciare le tavole e passare la notte. Potete mangiare e cenare nel ristorante della struttura, e/o anche approfittare della serata per visitare Ortona e il suo impressionante castello Aragonese.
Attenzione però, per spostarsi dal campeggio, è necessario avere un passaggio in auto. La spiaggia dei Ripari di Giobbe è accessibile via auto solo attraverso il campeggio, oppure attraverso una lunga scalinata in legno immersa nel verde.
Noi abbiamo cenato fantasticamente bene ‘da Fabio’, in pieno centro del paese. Ottimi arrosticini e ottima pizza!